Star Wars

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Star wars VI è stato il primo film che io rammenti di aver visto, infatti non ricordo una cippa se non gli Ewok (detti comunemente “gli orsetti”), Jubeca, le Hoverbike, e navicelle spaziali di vario genere con raggi laser connessi. Lo avevo visto di notte, il che considerando l’età potrebbe aver significato verso le 22.30. Era  in lingua francese, ma all’epoca mi accontentavo ampiamente delle immagini. La cosa però che più mi è rimasta impressa è stato il senso di magia, di sospensione della mente in un altro universo. E in quella notte tempestosa con i fulmini che bussavano alle imposte, ho deciso che sarei diventato uno scrittore. Scherzo.

Potrebbe essere stato che il senso di estraniazione fosse dovuto in gran parte alla lingua francese, ma non credo. Mi sono sempre chiesto da dove avesse preso spunto il buon Lucas per un’idea tanto megalomane come quella. Aveva pensato in grande da subito: trama, personaggi, ambientazione, effetti speciali, costumi.

Ebbene le sue ispirazioni non potevano essere da meno, spaziando da Akira Kurosawa a Joseph Campbell e anche da qualche botta di culo qui e là che non guasta mai, condita da ottimi sceneggiatori che gli fecero, si fa per dire, da spalla. Da scrittore in divenire, la cosa che più mi meraviglia, è l’abilità raggiunta da Lucas  nel rendere un’idea tanto sfaccetta e per certi versi non sua, in maniera così personale e caratteristica. Noi scrittori seguiamo un’ispirazione profonda (si spera) che gestiamo autonomamente, mentre Star Wars è un insieme di idee solo in parte originali, provenienti da differenti persone e mondi artistici che si amalgamano in un unico grande insieme. Eppure il risultato finale rasenta la perfezione, non riesco a capire se Lucas sia stato un raffinato ladro o se avesse una idea di base talmente potente da non fargli perdere la bussola in tutto il complicato meccanismo interiore/esteriore. Avevo iniziato il post con altre idee, ma ora mi sorge il dubbio: Star Wars è il capolavoro di un genio narrativo o di un genio del marketing che ha saputo bilanciare tutti gli ingredienti?

Una cosa mi fa pensare, cito:

L’idea iniziale del regista era quella di un film d’avventura fantascientifico.Insieme al produttore Gary Kurtz, tentarono di acquistare i diritti della serie Flash Gordon, per produrne un remake, ma l’alto costo dei diritti e il troppo controllo creativo che pretendevano i detentori convinsero Lucas a scrivere una sceneggiatura originale, in cui si potessero mescolare riferimenti ai serial degli anni trenta e alla mitologia classica.

Mmmm…in ogni caso c’è da dire che aveva un grande qualità, l’umiltà e la non supponenza che lo spingeva a modificare svariate volte la trama, se necessario a stravolgerla, ma ciò poteva anche essere dettato dall’assenza di ispirazione, quindi andava dove si Doveva andare. Io sono spinto a credere che sia un grande regista, un grande sceneggiatore e un grande “cuoco”, il che include anche il bilanciamento dell’ingrediente commerciale nell’opera. Di sicuro non si è mai spacciato per un regista difficile o di cinema elevato, non lo vedo come un imbroglione, “ladro” infatti è un termine ben diverso e si sa che l’arte si ruba anche. Secondo altri, alla lista dei derubati, si dovrebbe sicuramente aggiungere Tolkien e Il signore degli anelli che per me è stato insieme a Star Wars, l’unico altro film che mi ha spinto veramente oltre lo schermo (per entrambi intendo esclusi i prequel dati alla luce successivamente). Sono film che ti fanno pensare a: ecco così deve essere un film, perché non sono tutti almeno così? Fosse facile…

Che lo Sforzo sia con voi.

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